La congiura mediatica

Di Marco Consolo – Latinoamerica 2 marzo 2003

TRA LE STRATEGIE IN ATTO PER ROVESCIARE IL GOVERNO il presidente venezuelano Hugo Chávez Frias, certamente i mass-media hanno giocato un ruolo centrale. L’apparato mediatico è forse lo strumento principale del progetto di destabilizzazione contro il governo costituzionale venezuelano che pure é stato rieletto due anni fa con una votazione indiscutibile. E’ un apparato che funziona praticamente all’unisono, a reti unificate 24 ore al giorno, a volte con una propaganda apertamente faziosa, che fa sfacciatamente appello alla violenza, alla ribellione militare e invita al non riconoscimento del governo, violando le regole della democrazia.

Attualmente, per esempio, il solito cartello formato dai tre Carlos, l’ex presidente Carlos Andrés Perez (il quinto uomo più ricco del continente dopo i suoi mandati presidenziali), Carlos Hernandez, nuovo presidente della Fedecamaras (Confindustria) succeduto al golpista Carmona Estanga e Carlos Ortega, leader del corrotto sindacato della compagnia nazionale del petrolio, da più di otto mesi cerca di imporre, con manifestazioni di piazza, la convocazione di un referendum per decidere se Chávez possa continuare 0 meno nel suo incarico. ‘ Da dicembre 2002 a febbraio 2003 il tentativo é stato portato avanti in mo do eversivo con uno sciopero generale “sovvenzionato” dei lavoratori della PDVSA (la compagnia nazionale del petrolio) e dei settori nevralgici del mercato. Ma, dopo il fallimento di questa strategia estrema che mirava a mettere in ginocchio il paese (come avvenne trent’anni fa in Cile per far cadere il governo democratico di Salvador Allende), ora il progetto per abbattere il colonnello ‘ Hugo Chávez prevede un incremento delle manifestazioni di protesta per costringere il governo ad accettare una consultazione referendaria che,il prossimo 19 agosto, superato la metà del mandato presidenziale, sarebbe finalmente permessa dalla Costituzione. L’ultima manifestazione è stata organizzata sabato 19 luglio a Maracay, città dove c’é la base della brigata speciale dei paracadutisti di cui Chávez fa parte e che, nell’aprile 2002, forse proprio per questo. si é trasformata nella città s· bolo del movimento che ha neutralizzato il tentativo di golpe. L’opposizione accusa Chávez di una cattiva gestione dell’economia e di aver diviso il paese per classi sociali con un eccesso di retorica di sinistra. In questo contesto, sono stati i mezzi di comunicazione, completamente in mano all’oligarchia che contesta Chávez, i protagonisti di una informazione che é scivolata in vera e propria propaganda. L’obiettivo di questa strategia mediatica è creare un clima psicologico che i dimostri la debolezza dell’autorità e, viceversa, dare una dimostrazione di forza a causa dell’impunità con cui l’opposizione realizza i suoi piani Si cerca di mantenere viva la minaccia di una possibile soluzione militare golpista come meccanismo di ricatto e pressione sul governo, anche nel tentativo di attrarre settori che appoggino una soluzione violenta della crisi. Chi scrive ha potuto toccare con mano, durante più di tre mesi passati nel , paese, l’incredibile e sfacciato concentrazione di menzogne, manipolazioni, e tergiversazioni, in un crescendo ossessivo, messo in atto incessantemente nel paese e all’estero per screditare la presidenza di Chávez e il suo tentativo di trasforma. re socialmente il paese e sradicare la fame. Per capire questo contesto è interessante quindi analizzare le proprietà dei media e quali interessi rappresentano.

LE TELEVISIONI

Il canale televisivo più importante del paese è RADIO CARACAS DE TELEVISION [RCTV], La proprietà è del gruppo Bottome, ma la maggioranza è controllata dal settore dell’oligarchia colombiana [Ardila Lules] a cui appartiene la catena RCN in quel paese. Oltre al canale televisivo possiedono una emittente radio. la Rcr che trasmette 24 ore al giorno. RCTV ha avuto storici rapporti con gruppi neofascisti internazionali che fanno capo al senatore francese Lindon Larouche. VENEVISION, alle origini dello Stato fu acquistata negli anni ’60 dalla famiglia Cisneros, di origini cubane. Questo gruppo, il più potente del Venezuela ed il secondo in America Latina, è cresciuto grazie ad uno stretto rapporto con i governi democristiani e socialdemocratici che si sono succeduti alla guida del paese. Ex concessionari della Pepsi Cola, cambiata in seguito per la Coca Cola, qualche hanno fa erano proprietari di una catena di supermercati venduti per entrare nel business della comunicazione. Oggi sono proprietari di una squadra di baseball, di fabbriche di birra e di alimenti, Sono altresì concessionari dell’industria di attrezzature e abbigliamento sportivo Spalding e di varie catene di fast food. Hanno il monopolio della distribuzione cinamatografa, una casa discografica e diversi negozi musicali. Nel resto del continente il gruppo Cisneros è co-proprietario di una emittente televisiva in Cile, una a Porto Rico, di Univision negli USA, della Cadena TV Caracol in Colombia ed è rappresentante per l’America Latina della televisi0·é ne via satellite Direct tv. Allo stesso tempo sono co-proprietari dell’impresa tv lefonica e di trasmissione dati TELCEL associata alla multinazionale Bell South. Possiedono ancora una forte partecipazione azionaria nel gigante internet AOL [America on Line], recentemente colpita da scandali finanziari, Durante il colpo di stato dell’aprile 2002, Direct Tv è stato la responsabile del mantenimento del segnale televisivo di tutti i canali golpisti, mentre TELCEL è stata lo strumento per bloccare le comunicazioni telefoniche tra i dirigenti di governo, cosi come per localizzarli. Membri di tutto rispetto del circolo economico attorno alla famiglia Bush, hanno amicizie di lunga data con i cubani anticastristi di Miami e sono associati a capitale spagnolo. I rapporti con la Spagna sono tali da aver fatto acquisire recentemente la cittadinanza spagnola a Gustavo Cisneros, leader del gruppo.

TELEVEN è la terza emittente televisiva per importanza. Il suo capitale è di recente formazione. Grazie ad una concessione data dai governi socialdemocratici, Televen è di proprietà di Omar Camero che, secondo alcune fonti, sarebbe socio dell’ex presidente Carlos Andres Perez.

GLOBOVISION appartiene ai rampolli dell’oligarchia più reazionaria di Caracas, i cui esponenti principali sono della famiglia Ravell. La televisione trasmette notizie 24 ore al giorno ed i telegiornali sono associati alla CNN e alla Televisora Española.

La Chiesa cattolica amministra la vecchia Truavisoxm NACIONAL, oggi chiamata VALE TV, consegnata dal governo socialcristiano di Rafael Caldera ad un gruppo formato da TELEVEN, RCTV e VENEVISION. Nell’importante stato di Zulia [al confine con la Colombia], la Chiesa cattolica possiede anche canali regionali come NINOS CANTORES TELEVISION e la catena di emittenti radiofoniche RADIO FE Y ALEGRIA.

Per quanto riguarda le televisioni locali, appartengono a gruppi imprenditoriali [alimentari, costruzioni, mondo dello sport] alcuni di origini italiane [come i Cirigliano] o a personaggi legati ai due partiti tradizionali [AD e COPEI]. L’unica televisione nelle mani dello Stato è VENEZOELANA DE TELEVISION [VTV], miracolosamente sopravvissuta alle ondate di privatizzazioni ed ai furti realizzati in più riprese dai vari direttori fino all’arrivo di Chavez al governo. Dal tentato colpo di stato dell’aprile 2002, il governo ha cercato di migliorarne le caratteristiche tecniche e la programmazione.

LE RADIO

Le concessioni radiofoniche concesse dagli anni ’60 fino al 1994, fanno parte delle prebende dai partiti dominanti ai loro soci ed ai gruppi finanziari. La proprietà della maggior parte delle emittenti radiofoniche fino a poco tempo fa era concentrata in poche catene con emittenti locali. Dopo la legislazione che ne limita la concentrazione, la facciata dietro la quale agiscono i proprietari è la vendita di programmazione sotto forma di concessione, mantenendo quindi intatta la struttura proprietaria. Sono inoltre diversi i casi in cui lo stesso gruppo è proprietario di due o tre emittenti nella stessa città.

LA STAMPA

Anche sul versante editoriale la situazione è la stessa. Gli editori a carattere Nazionale hanno struttura di gruppo o di catene. Il gruppo El Nacional fondato dallo scomparso intellettuale di sinistra Miguel Otero Silva e proprietario dell’omonimo giornale, è oggi in affari insieme al gruppo Cisneros. Oltre al quotidiano· il gruppo possiede una casa editrice, riviste nazionali ed internazionali, un altro giornale scandalistico [Asì es la notizia] ed emittenti radio di Caracas. Per molti anni El Nacional era il riferimento del giornalismo “obiettivo” del paese e per questo fu colpito dagli strali del primo ministro socialdemocratico Jaime Lusinchi, che raccomandò agli inserzionisti di togliere la pubblicità. Dopo questo episodio e con l’entrata nel gruppo dei Cisneros, il giornale diventa il riferimento della destra intellettuale e della classe media reazionaria.

In quanto a El Universal, si tratta del quotidiano più vecchio del paese i cui proprietari fanno parte dei cosiddetti “padroni della valle”, cioè le famiglie che detengono il possesso della terra e del commercio a Caracas. Il principale azionista è la famiglia Matta, tradizionalmente vicina a COPEI, il vecchio partito affiliato all’internazionale democristiana. Da segnalare che il giornale rimase neutrale durante la seconda guerra mondiale, rifiutandosi di schierarsi contro il nazifascismo, cosi come contro la dittatura venezuelana di Marcos Perez Jimenez degli anni ’50.

ll cosiddetto BLOQUE DE ARMAS della famiglia De Armas è proprietario di diversi giomali di stampo scandalistico, umoristico e sportivo come Diario 2001, Meridiano, Abril tutti a circolazione nazionale, la famiglia distribuisce inoltre riviste come Readers Digest, Cosmopolitan e Vanidades. Da segnalare che la MERIDIANO TV l’ultimo investimento della famiglia, ha l’esclusiva dei campionati di calcio, pallacanestro e baseball [in co-proprietà]. Nonostante ciò ha dedicato buona parte della programmazione agli eventi politici dell’opposizione.

La famiglia Capriles è proprietaria di Ultimas Noticias e di El Mundo. Il primo è considerato come l’unico giornale che mantiene una certa obiettività giornalistica ed è il più letto tra i settori popolari. Viceversa il secondo è apertamente schierato con la reazione. In passato alcuni membri della Capriles sono stati dirigenti politici di COPEI.

El Nuevo Pais e la rivista Zeta appartengono alla famiglia Poleo, legata all’ex presidente Carlos Andrés Pérez. Poleo è stato in prima fila nella preparazione del golpe di aprile. Tal cual è un quotidiano la cui testa visibile è Teodoro Petkoff, ex guerrigliero passato al neoliberilismo, ex ministro per la Pianificazione durante il secondo governo di Rafael Caldera.

Il quotidiano La Razòn è di gruppi economici legati a Luis Miquilena, un importante personaggio associato al mondo della finanza, dapprima a fìanco del governo Chavez ed oggi oppositore furibondo.

Il settimanale Quinto Dia, è di proprietà di Carlos Croes, ex ministro della Officina central de informaciòn durante il governo di Jaime Lusinghi.

È importante segnalare che l’informazione internazionale pubblicata in Venezuela proviene al 70% dall’ASSOCIATED PRESS, il resto da agenzie europee ed in particolare EFE. Una minima parte proviene da agenzie indipendenti e solo due te state [Ultimas Noticias e Panorama] utilizzano l’agenzia cubana PRENSA LATINA.

LE TELECOMUNICAZIONI

Durante i governi di Carlos Andrés Pérez e di Rafael Caldera il settore delle telecomunicazioni è stato privatizzato. La compagnia telefonica nazionale [CANTV] è stata venduta alla spagnola GTE e alla ATI statunitense. La telefonia cellulare è stata data alla Bell South [associati al gruppo Cisneros], GTE-ATT e all’italiana TELECOM. Le comunicazioni via satellite sono effettuate da CANTV attraverso satelliti statunitensi, la DIRECT e alcuni satelliti della ORAGANIZACION DE TELEVISION IBEROAMERICANA [maggioranza a capitale spagnolo]. Solo da poco è stato lanciato in orbita il primo satellite di proprietà della COMUNTIÀ ANDINA Dl NAZIONI [Venezuela, Ecuador, Perù e Colombia] con maggioranza azionaria venezuelana. I servizi internet sono nelle mani degli stessi gruppi telefonici mentre l’impresa principale della pubblicità fa capo alla multinazionale Walter Thompson.