“Miracoli” e soldi al San Raffaele

Di Marco Consolo – Liberazione 14 settembre 1995

E sì, è proprio il caso di ribattezzare il noto Istituto S. Raffaele di Don Verzè, il prete manager che cento ne fa e mille ne pensa. Il nostro infatti è fondatore della Fondazione  Centro San Romanello del Monte Tabor, che controlla il mega ospedale San Raffaele, costruito almeno in parte abusivamente negli armi ‘70 su un terreno confinante con “Milano 2” di Berlusconi. E’ la stessa Edilnord che subappalta la costruzione del lussuoso ospedale.
Ma le holding, si sa, hanno bisogno di crescere e le privatizzazioni danno loro una mano. Grazie alle amicizie Dc (Andreotti), Psi (Craxi ai tempi d’oro fu ricoverato nel lussuoso ospedale) e per ultimo di Forza Italia, sul San Raffaele sono piovuti miliardi dello Stato: con i quali il S. Raffaele cerca di costruire un prestigioso “polo sanitario privato” (Lombardia, Lazio, Veneto, etc.).
Ma Don Verzè non si accontenta e pensa bene di accedere anche ai finanziamenti del ministero degli Esteri destinati alla Cooperazione internazionale. Nasce così una Organizzazione Non Governativa (Aispo) i cui soci fondatori sono il “Centro Assistenza ospedaliera San Romanello”, “Fondazione Centro San Romanello del Monte Tabor” ed una misteriosa Associazione “Sigilli”.

Anche qui, “con l’aiuto di Dio”, il nostro si dedica ad iniziative “cattolico umanitarie” che interessano anche la In collaborazione con il finanziere Sergio Cusani (incriminato per le tangenti Enimont) si cerca di acquistare terreni a Gerusalemme est per dar vita ad un centro di ricerca biogenetica in collaborazione con la Fondazione israeliana Hadassh. Ma la presenza di Cusani a Gerusalemme risulta non gradita ad ebrei e palestinesi e, proprio per le denunce pubbliche dell’operazione, l’iniziativa è temporaneamente bloccata.

Ormai specializzati in costruzione e gestione di ospedali, per un progetto di “cooperazione” in Brasile, l’Aispo ottiene nel 1988 più di 17 miliardi, il contributo più elevato mai concesso per un programma di questa categoria. Un programma sponsorizzato direttamente dal ministro degli Esteri Andreotti e dall’allora direttore della Cooperazione, l’ambasciatore Schmidlin; e ciò nonostante le forti perplessità ed alcuni pareri tecnici negativi della “Direzione cooperazione”. Con scarsa fantasia e l’arroganza dell’impunità, il beneficiario locale è la “Fundacao Monte Tabor/Sao Rafael di Salvador de Bahia”, la cui presidenza coincide, nella persona di Don Luigi Verze, con quella dell’Aispo. Per far posto ai “residence” dei medici si sfrattano, armi alla mano, alcune famiglie che vivevano nell’area. Si costruisce un complesso ospedaliero bellissimo e moderno, altamente specializzato, inaugurato nel 1989 in pompa magna dallo stesso Andreotti. Peccato che sia difficilmente fruibile dalle popolazioni locali alle quali era originariamente rivolto. Oggi questo ospedale, pagato con i soldi della Cooperazione italiana — dei contribuenti — è diventato una clinica privata di lue so..

Ma sulla via di questa opera “umanitaria”, con “l’aiuto di Dio”, c’è qualche buccia di banana, La Guardia di Finanza vuole vederci chiaro e all’inizio di questo anno i magistrati del pool “mani pulite” arrestano Mario Cal e Vincenzo Mariscotti – rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione italiana con l’accusa di corruzione per tangenti pagate ad alcuni amministratori. Come si sa, la Regione Lombardia ha sbloccato la sperimentazione sulle tossicodipendenze nella clinica S. Marzia di proprietà del S. Raffaele. Quando finirà la mano della Provvidenza per Don Verzè?