TELESUR: LA REALTÀ ATTRAVERSO I NOSTRI OCCHI

Il 24 luglio 2005, viene lanciata a Caracas la Televisora del Sur (Telesur, una Tv via satellite che emette il segnale su tutto il continente. Nella creazione della nuova emittente sono coinvolti 4 governi con quote azionarie dirette (Venezuela 51%, Argentina 20%, Cuba 19%, Uruguay 10%) ed il Brasile, anche se in maniera più defilata. Oltre alla presenza dei governi, l’ambizione esplicita è quella di coinvolgere le diverse esperienze di comunicazione alternativa da anni presenti nel continente latinoamericano (dalle radio comunitarie alle Tv di strada o comunitarie, fino alle comunità di internet), l’obiettivo dichiarato è quello di “stimolare l’identità latinoamericana attraverso una programmazione centrata sull’integrazione, la promozione della democrazia partecipativa, lo sviluppo umano, la solidarietà tra i popoli, la costruzione di un mondo pluri-polare, la pace, la verità E la giustizia sociale”. Telesur si dota da subito di un Consiglio di Assessori internazionali (composto da 26 personalità del mondo del giornalismo, della Cultura, della televisione). La raccomandazione del Consiglio è quella di dedicare almeno la meta della programmazione all’informazione, così da scommettere sulla sua credibilità. Infatti un banco di prova della nuova Tv, sarà la sua capacità o meno di esprimere giudizi indipendenti, nonostante i finanziamenti multi-governativi.
Dalla sua nascita a luglio, fino ad Ottobre 2005, le trasmissioni sperimentali (blocchi di 4 ore ripetuti) sono rilanciate nell’etere grazie ad un satellite brasiliano. Nei prossimi anni l’idea è quella di contare con un proprio satellite. Dall’Ottobre 2005, Telesur trasmette 24 ore al giorno.
Grazie al satellite, Telesur (con sede a Caracas e con redazioni in tutto il continente) ha cominciato a coprire uno spazio che si estende dal Canada alla Terra del Fuoco. La sua “audience” potenziale in America Latina e di 370 milioni di ispano-americani, 180 milioni di brasiliani, oltre 50 milioni di latini negli Stati Uniti e 100 milioni di ispanoparlanti in Europa Occidentale e Nord Africa, per un totale di quasi 730 milioni di spettatori possibili. Nessuna televisione al mondo è in grado di comunicare con tante persone e con una missione così chiara come quella delineata: “Il nostro Nord è il Sud”.
La memoria e la denuncia sono le ragioni d’essere di Telesur, una televisione che nasce antiquata e controcorrente nella sua logica di servizio pubblico, ma che allo stesso tempo e modernissima, necessaria e fortemente alternativa.
Per la prima volta nel continente, viene lanciato un progetto che va oltre i confini nazionali di ogni singolo Paese e che cerca di parlare all’intera regione.
Il lancio di Telesur avviene non casualmente nell’anniversario della nascita di Simon Bolivar, apostolo dell’indipendenza latino americana e della sua integrazione non dipendente da potenze esterne.
Il progetto nord-americano dell’ALCA (Area di Libero Commercio delle Americhe) voluto da Bush padre, non riesce a decollare e nel recente Summit delle Americhe di Mar de Plata in Argentina (nov. 2005) ha avuto un’importante battuta d’arresto. In quell’occasione i paesi aderenti al Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay) oltre al Venezuela hanno chiaramente espresso la loro contrarietà al progetto di ricolonizzazione del continente da parte della potenza Nord-americana.
Per ovviare a questo stallo, gli Usa stanno promuovendo accordi bilaterali con diversi Paesi che ricalcano la stessa agenda dell’ALCA.
Ad oggi, il principale progetto alternativo all’ALCA e fortemente voluto dal presidente venezuelano Hugo Chavez che lo ha voluto denominare Alternativa Bolivariana delle Americhe (ALBA). L’idea e quella di lavorare ad una genuina integrazione, non solo commerciale, delle società latino-americane. Nel corso degli ultimi due anni si sono prese iniziative concrete in questa direzione. Tra le altre voglio segnalare gli accordi firmati tra il Venezuela e Cuba; l’Accordo Integrale di cooperazione tra Argentina e Venezuela; l’alleanza strategica tra il Brasile ed il Venezuela; l’Accordo Integrale di cooperazione nel settore energetico tra Venezuela ed Uruguay.
Oltre a questi, sottolineo la creazione di un impresa energetica mista tra il Venezuela ed i Paesi dei Caraibi (PETROCARIBE), la creazione di PETROSUR, e per ultimo la stessa nascita di TELESUR.
Il tema dell’integrazione regionale è strettamente connesso alla questione democratica dopo l’esperienza tragica delle dittature militari che hanno lasciato ferite profonde nelle società latino- americane, ancora non del tutto rimarginate, Negli ultimi anni abbiamo assistito a diverse esperienze di partecipazione democratica, di “democrazia partecipa1jva” elevata al rango costituzionale (come nel caso della Repubblica Bolivariana del Venezuela).

L’INFORMAZIONE IN AMERICA LATINA
Il lancio di Telesur avviene in un contesto continentale di controllo oligopolico dell’informazione televisiva, in quanto a proprietà, accesso, mezzi e contenuti delle trasmissioni. Da sempre considerata alla stregua del “cortile di casa” degli Stati Uniti, l’America Latina ha vissuto una enorme influenza politica, economica, e culturale del gigante del Nord.
Il panorama televisivo latino-americano è desolante: la penetrazione delle Tv via cavo arriva fino all’ultima favela ed alle case più sperdute delle Ande o dell’Amazzonia, costituendo spesso l’unico contatto con il mondo esterno. Le grandi catene televisive nord-americane trasmettono una visione parziale, parcellizzata, deformata e deformante della realtà, con un approccio centralizzato ed una metodologia di tipo “dall’alto verso il basso” dell’informazione, ed una realtà interpretata a partire dai centri di potere politici ed economici statunitensi che non contribuisce di certo all’integrazione continentale.
Degli oltre 2000 satelliti esistenti nello spazio, 600 sono degli Stati Uniti e circa 220 sono adibiti alle comunicazioni. Solo 29 satelliti appartengono ai cosiddetti “Paesi in via di sviluppo”: l’Argentina ne ha uno, il Messico due, il Brasile tre. La relazione sullo sviluppo umano dell’Onu del 1999 sottolineava che l’America latina importa il 70% della sua programmazione televisiva: il 62% dagli Usa ed il rimanente 8% da Europa e Asia.
Le televisioni e i cinema del continente sono occupate da produzioni hollywoodiane che in molti Paesi superano il 98% della programmazione.
Telesur offre quindi l’opportunità di un’integrazione culturale tutta da costruire.
La sfida di dar vita ad un Nuovo Ordine Mondiale dell’informazione e della Comunicazione rimane più che mai attuale. Oggi, per la prima volta nella sua storia, l’America Latina vive una stagione di grandi cambiamenti politici, ed istituzionali con l’avvento di governi progressisti in diversi paesi (Venezuela, Brasile, Uruguay, Bolivia e, con caratteristiche diverse, l’Argentina). TELESUR forse può rappresentare uno strumento valido per la democratizzazione dei sistemi politici, economici e sociali, cosi come uno strumento per una integrazione regionale di un sub-continente che ha il vantaggio di avere nella lingua spagnola una lingua comune a quasi tutti i paesi (a parte il Brasile). Ciò non significa negare la presenza di molteplici lingue autoctone, (in particolare tra le popolazioni e le nazioni indigene), ma certamente porre l’accento sullo spazio culturale comune tra i diversi popoli latino-americani.
Di certo si tratta di una sfida enorme che non può esser sottovalutata .