Il Messico avrà una donna Presidente

di Marco Consolo –

In Messico, lo scorso 6 settembre si sono tenute le elezioni dei “Coordinatori per la Difesa della Quarta Trasformazione (4T) del Messico”. Si è trattato delle primarie interne alla coalizione progressista di governo (Junto haremos Historia) per decidere il candidato a sostituire Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO), l’attuale Presidente, che terminerà il suo mandato di 6 anni nel 2024. In gioco, c ’è la prosecuzione del processo della “Quarta Trasformazione” del Messico, come lo ha definito il Presidente.

Durante tutta la campagna elettorale, AMLO ha fatto diverse osservazioni sull’eccessivo dispendio di denaro e sui battibecchi tra i candidati, ma si è guardato bene dall’appoggiare un-a candidato-a nel sondaggio del partito e nei sondaggi “specchio” realizzati da quattro società indipendenti scelte dagli stessi contendenti, che le forze di governo hanno incaricato di legittimare il processo. Un processo/sondaggio, che ad alcuni è parso come tecnocratico e di “marketing  elettorale”, più che partecipativo ed aperto al dibattito.

Come si ricorderà, la coalizione di governo “Juntos Haremos Historia” è formata dal Movimiento de Regeneración Nacional (MORENA) fondato dallo stesso AMLO, dal Partido del Trabajo (PT) e dal Partido Verde.

Claudia Sheinbaum (ex sindaca della capitale) ha vinto il sondaggio interno alla coalizione, con il 39% delle preferenze, e sarà la candidata presidenziale per le elezioni generali del 2 giugno 2024. Con una carriera politica di anni a fianco dell’attuale Presidente, Sheinbaum ha quasi un anno davanti a sé e avanza grazie ai risultati di Morena, che negli ultimi sei anni ha ottenuto una vittoria dopo l’altra. È la prima volta che una donna sarà alla guida del partito come favorita per la presidenza del Messico.

Dietro di lei, si è piazzato Marcelo Ebrard (ex Ministro degli esteri) con il 26% di appoggio, che ha denunciato irregolarità nel sondaggio, chiedendone la ripetizione.

Il terzo posto è andato all’ex Ministro degli Interni Adán Augusto López, con l’11% delle preferenze, seguito dal deputato del PT Gerardo Fernández Noroña, con 10,6%; al quinto posto il senatore dei Verdi Manuel Velasco con il 7%; mentre all’ultimo posto, con il 6%, si colloca Ricardo Monreal, leader di Morena al Senato.

La proclamazione ufficiale del vincitore sarà domenica 10 settembre.

Prima dell’inizio della consultazione, AMLO ha suggerito che il vincitore sarebbe stato il candidato alla presidenza del Messico, il secondo potesse ricoprire la carica di Coordinatore del gruppo parlamentare al Senato, ed il terzo quella di Coordinatore del gruppo alla Camera dei Deputati. Un suggerimento accettato dai candidati, anche per difendere la 4T, ma il futuro politico di Ebrard è un’incognita, dal momento che l’ex Ministro degli Esteri si è dissociato dalla direzione del suo partito e, al momento di questa nota, non sono ancora chiare le sue intenzioni.

Due donne in lizza

Di certo, per la prima volta nella storia del Messico saranno due donne a contendersi la presidenza del Messico.

Per la coalizione “Juntos Haremos Historia“, e la difesa della 4T, ci sarà Claudia Sheinbaum.

Per la coalizione di opposizione del “Frente Amplio por Mexico” sarà Xóchitl Gálvez, una candidatura che ha leggermente risollevato il morale della destra, costretta a una lunga traversata nel deserto a seguito della schiacciante vittoria di cinque anni fa di López Obrador.

La coalizione Frente Amplio por Mexico è composta dal Partido Revolucionario Institucional (PRI), il partito-Stato che ha governato per decenni, e dal Partito Azione Nazionale (PAN) storicamente di orientamento conservatore. A questi due si è unito il Partido de la Revolución Democratica (PRD), ex-partito di centro-sinistra passato armi e bagagli con l’opposizione. Non è stato facile presentarsi come coalizione e le forze che la compongono hanno dovuto ingoiare bocconi amari, anche per evitare il suicidio politico e la perdita di iscrizione nel registro elettorale.

Più che riuscire a vincere le elezioni (cosa che al momento non sembra all’orizzonte), l’opposizione punta ad impedire che la coalizione dell’attuale governo ottenga una maggioranza qualificata al Parlamento, obiettivo per cui ha dato vita alla sua coalizione, con una campagna sempre più dura ed aggresiva contro il governo.

Viceversa, l’obiettivo principale della coalizione Morena, PT e Verdi (a difesa della 4T) è proprio quello di ottenere una maggioranza qualificata nel Parlamento per realizzare le Riforme Costituzionali e dar vita, in particolare, a un nuovo sistema giudiziario ed elettorale. Per il momento, la 4T di AMLO, con la coalizione “Juntos Haremos Historia“, è solida ed ha saputo affrontare efficacemente l’avversario politico.

È necessario sottolineare che AMLO ha saputo giocare d’anticipo, prevedendo che l’opposizione avrebbe cercato in tutti i modi di indebolire la 4T.  Sulla falsa riga di quanto esiste in Venezuela, in una Repubblica presidenziale come il Messico, AMLO ha promosso una consultazione attraverso la quale il popolo messicano può revocare il Presidente della Repubblica a metà del suo mandato di governo. AMLO si è già sottoposto a questa consultazione, dando un esempio che la prossima Presidente è obbligata a seguire. Ma, soprattutto, sarà spinta a gestire un governo trasparente ed efficiente.

Nonostante i gravi problemi interni che il Paese deve affrontare, in Messico soffia un vento di cambiamento. Nello stesso giorno della consultazione elettorale, con una sentenza storica, la Corte Suprema ha depenalizzato l’aborto in tutto il Paese. E, per la prima volta nella storia del Messico, sarà una donna a governare come Presidente.